UN PUNTO DI RIFERIMENTO FIN DAL 1280
Le radici della Confraternita di Rifredi risalgono al 1280: già allora, infatti, la Confraternita si prodigava in quello che si può definire il primo servizio di onoranze funebri. La Compagnia di Santa Maria del Desco, originario nucleo della Misericordia che aveva sede nella Pieve di Santo Stefano in Pane, si occupava infatti di recuperare i cadaveri abbandonati nella città invasa da epidemie di peste e colera per garantirne degna sepoltura. Nei secoli, l’impegno della Confraternita nella cura e accompagnamento spirituale dei defunti non è mai venuto meno e, nell’aprile del 1978, il servizio di onoranze funebri prende la sua conformazione attuale e si struttura con ambienti e personale dedicato. Proprio per la sua storia e l’impegno profuso nei secoli, il nostro servizio di onoranze funebri ha una particolare connotazione caritatevole e si dedica con estrema delicatezza ai rapporti con i familiari dei defunti nel momento della dipartita.
Il vecchio cimitero di S. Stefano in Pane e il cimitero comunale di Rifredi
A fianco alla Pieve, nella zona oggi occupata dal Teatro Nuovo Sentiero, dai campi sportivi e dal giardino, vi era il vecchio cimitero di Rifredi conosciuto anche come cimitero di S. Stefano in Pane da cui si accedeva dal lato sinistro del sagrato della chiesa. A testimonianza della presenza del cimitero, vi è ancora una cappellina situata a fianco del parcheggio del Teatro Nuovo Sentiero. Nel 1889 il progetto di eliminare il vecchio cimitero, ormai insufficiente per la popolazione di Rifredi, trasferendo le salme a Trespiano, sollevò una protesta popolare. La Confraternita della Misericordia chiese quindi il permesso di costruire un nuovo cimitero e, nel 1892, una delibera del Consiglio Comunale portò all’avvio dei lavori finanziati dalla Misericordia stessa e dalle famiglie residenti nella zona. Il vecchio cimitero di S. Stefano in Pane rimase a fianco della Pieve fino agli anni ’30, quando fu trasferito in quello nuovo di Rifredi attivo dal 1893.
Il cimitero di Rifredi, che si trova in via Panciatichi 62, nella sua conformazione attuale, fu inaugurato nel 1901 dopo numerose perizie e controlli ma solo nel 1917 venne però raggiunto un compromesso con il Comune, che lasciava alla Misericordia gran parte dei diritti acquisiti nei secoli. Il recinto neogotico venne completato nel 1927, quando nella zona ovest furono edificate cappelle comuni e in quella est venne ampliato il porticato. La configurazione del cimitero prevedeva fin dall’inizio due zone distinte: la prima dedicata alle sepolture a sterro, la seconda sopraelevata predisposta per le tombe monumentali permanenti e le cappelle gentilizie. Nel cimitero di Rifredi vi sono e vi sono state sepolte alcune figure molto significative per Rifredi e per Firenze, tra le quali: Don Giulio Facibeni, traslato poi nel 2017 nella Cappella dell’Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa a Firenze; il sindaco Giorgio La Pira, sepolto a fianco di don Giulio Facibeni fino al 2007 quando è stato traslato nella Basilica domenicana di San Marco a Firenze; Fioretta Mazzei, una delle figure di rilievo della storia istituzionale e religiosa di Firenze, sepolta a fianco di Giorgio La Pira fino al 2007; il ciclista Pietro Linari. Tra le tombe di pregio artistico, si distingue quella di Silvio Moggi e di Ferdinando Vichi. Una parte del cimitero è tuttora riservata alla sepoltura dei confratelli e delle consorelle di Confraternita e ai parrocchiani di Santo Stefano in Pane.
Cappellina della Misericordia nella Pieve di Santo Stefano in Pane
Realizzata nel secolo XIII, la Cappellina accolse la Compagnia di S. Maria del Desco, nata nel 1280 come compagnia della Pieve a cui la tradizione secolare fa risalire l’originario nucleo della Venerabile Confraternita della Misericordia di Rifredi. Il suo ingresso, situato sotto il porticato della Pieve sul lato della navata sinistra, è caratterizzato da un portale che presenta nella soprastante lunetta un’immagine raffigurante il Crocifisso tra due membri della Compagnia.
La Cappellina e Pieve comunicano attraverso una porta, nella cui architrave in pietra si trova un’iscrizione relativa alla memoria del restauro e all’anno di fondazione della Compagnia.
All’interno della cappella campeggiano diciannove lunette, su quattro delle quali si aprono finestre istoriate, su cui si trovano ricche decorazioni pittoriche relative alla vita del primo martire S. Stefano, mentre il soffitto ospita un dipinto raffigurante l’Assunzione di Maria. L’altare accoglie il “Cristo deposto dalla Croce”, una scultura in legno a tutto tondo. Nella Cappellina si trovano poi una statua in terracotta raffigurante S. Sebastiano e il corpo di S. Massimiliano Martire, quest’ultimo proveniente dalle Catacombe di Priscilla a Roma e donato alla Compagnia di Santo Stefano in Pane nel 1674 con una Breve di Papa Clemente X.